martedì, gennaio 17, 2017

ALEPPO, UNA CITTA' CHE NON ESISTE PIU'




Poco prima una città fresca, accogliente, ospitale… poco dopo una città ridotta in macerie. I luoghi storici, le persone, la vita… spazzato via, perduto, distrutto .

Tutto quello che in anni, o nei secoli è stato costruito e perfezionato, può esserci tolto in un tempo così breve, così minimo.

Aleppo è una delle città più antiche del mondo, da sempre abitata.

Nominata Patrimonio dell’Umanità nel 1986, nel 2006 è stata la prima città a fregiarsi del titolo di Capitale Culturale del Mondo Islamico.

Prima del conflitto contava circa 2 milioni di abitanti, ma dal 2012 è il centro di una guerra intestina che la sta portando alla completa distruzione.

Non si pensa ad altro, due sillabe e sei lettere: GUERRA che equivale a distruzione, dolore, rabbia, odio.

L’uomo, non sembra intenzionato a fermarsi davanti a nulla.

Nel corso del 2012 gli scontri tra i ribelli e l’esercito siriano aumentano, mentre il governo tenta di bloccare i ribelli e i loro sostenitori con azioni sempre più violente, provocando massacri tra la popolazione civile.

Nel mese di marzo del 2013 il Fronte di al-Nusra (gruppi di rivoltosi armati) conquista la città pacifica di Raqqa.

Al Fronte si affianca un'altra forza estremista, quella dell’ ISIS.

Nei mesi successivi la situazione diventa ancora più confusa e frammentata: da una parte l’esercito regolare siriano, difensore del regime di Al-Assad, e dall’altra il fronte dei ribelli.

L’Esercito Siriano Libero è ormai contrapposto ad al-Nusra e all’ISIS, mentre le forze curde che operano a Nord-Est della Siria si oppongono all’ISIS. Il Fronte dei ribelli è sempre più diviso.

Il 29 giugno l’ISIS proclama la nascita del Califfato.

A partire dal settembre 2014 una coalizione guidata dagli Stati Uniti inizia a bombardare i territori della Siria occupati dall’ISIS.

Nei primi mesi del 2015 le forze curde, riescono a riconquistare altri territori e si avvicinano a Raqqa, la capitale del Califfato.

Negli ultimi mesi del 2015 lo Stato Islamico viene bombardato dagli aerei della coalizione guidata dagli Stati Uniti mentre le forze armate russe appoggiano l’esercito governativo siriano nella battaglia per la conquista di Aleppo.

La sera del 15 novembre 2015 la Francia ha effettuato un bombardamento aereo sulla città di Raqqa, con il supporto degli USA. Il bombardamento viene considerato come una risposta ai terribili attentati terroristici avvenuti a Parigi la sera del 13 novembre.

Nel 2016 il conflitto siriano è continuato e gli scontri tra il regime e i ribelli si sono concentrati in particolare ad Aleppo che dopo anni di guerra è divisa in due: la parte orientale sotto il controllo delle forze ribelli e la parte occidentale controllata dal regime. A partire da luglio 2016 la parte della città occupata dai ribelli, ancora abitata da migliaia di civili, è stata posta sotto assedio e il regime ha bloccato l’arrivo di sostentamenti e gli aiuti umanitari destinati alla popolazione.

Negli ultimi mesi Aleppo è stata bombardata in modo massiccio dagli aerei dell’esercito di Assad e dagli alleati russi, che hanno mirato soprattutto a colpire le strutture umanitarie che lavoravano per soccorrere le vittime.

A dicembre 2016 i bombardamenti si sono intensificati e a metà mese Aleppo est è caduta ed è stata conquistata dall’esercito di Assad. La situazione è gravissima: durante i mesi di assedio e i bombardamenti ci sono state centinaia di migliaia di vittime, tra cui moltissimi bambini e donne. Il resto della popolazione di Aleppo est, distrutta dal lungo assedio, sta cercando di fuggire dalla zona.

Nei primi giorni del 2017 ci sono stati attentati terroristici in Siria: in particolare un autobomba è esplosa in un mercato affollato di Azaz circa 45 morti.

Nei paesi in guerra molti diritti vengono negati, in particolare il diritto di parola e di scrittura, limitando così anche la libertà di giornalisti e reporter, che non possono esprimere la loro opinione o dichiarare al popolo la verità, un problema molto comune nei paesi poveri o afflitti dalla guerra, nei quali le persone restano ignoranti e non hanno possibilità di esprimersi o di conoscere la verità.

Un altro fondamentale diritto è negato: il diritto di vivere

Ilaria Boschini -Marina Bica - Cristina Guerrera - Noemi Zelaschi -   classe 3D

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