venerdì, gennaio 27, 2012

IL RUMORE DELLA MEMORIA Cavallerizza del Castello



La sig.ra Mirella è stata presentata come ex deportata, sopravvissuta dopo la prigionia nel campo di Ravensbruck

E’ una signora piccola, fragile all’apparenza; cerca, tra le sue cose nella borsa, dei ricordi, delle immagini, degli oggetti, chissà cosa …quello che la sua memoria ha selezionato, quello che può raccontare a degli adolescenti, come se fossero i suoi nipoti.

Non dice tutto, per non impressionare, racconta la storia di una ragazzina trascinata fuori dalla sua casa a La Spezia, perché tutti nella sua famiglia erano antifascisti, e deportata in un carro bestiame verso una destinazione sconosciuta…”il processo di disumanizzazione incominciava dal viaggio”…Senz’acqua, né cibo, senza un vaso per i bisogni corporali …sei giorni e cinque notti!

Giunti al campo iniziava la vera violenza fisica e psicologica, per prepararli all’obbedienza

DEPORTATA POLITICA = TRIANGOLO ROSSO…La sporca donna di Badoglio…una traditrice!!!

Circondate subito da soldati e da cani lupo...donne denutrite, affaticate e sporche…private del flusso mestruale…logorate dal lavoro, dal freddo, dalla fame…ma al lavoro era ancora meglio per lei, che stava almeno al caldo

L’appello del mattino, al freddo…c’era chi cadeva e veniva punita per questo!

Quegli ordini incomprensibili gridati in tedesco, quel fischietto che ancora oggi negli incubi qualche volta sente … così nitido da sembrare vero!

La paura, il terrore di quella volta che, per cercare sua mamma all’infermeria, è stata picchiata e insultata dalle SS…


…e poi il ritorno in patria, alla fine della guerra, la lunga odissea e la scelta di non dire, di non parlare per 50 anni…la scelta del SILENZIO!!!

Non sa esprimere, non sa dire, non dice nemmeno agli amici, e l’indifferenza, l’incomprensione diventano “spaventose” quando iniziano anche a mettere in dubbio…

Tutti questi ragazzi in silenzio che l’ascoltano si sono già un po’ affezionati alla nonna che si fa ripetere le domande, che li chiama vicino a lei per vederli meglio… per consegnare a questi giovani una testimonianza che poco per volta sta scomparendo con gli ultimi sopravvissuti.

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