venerdì, marzo 24, 2006
Ora legale
Nell'ultimo weekend di marzo si abbandona l'orario solare
Tra i vantaggi, risparmio energetico e giornate più luminose
Domenica scatta l'ora legale
Lancette avanti fino al 29 ottobre
Giornate più lunghe e luminose a partire dal prossimo fine settimana: domenica scatta l'ora legale, che ci accompagnerà fino al 29 ottobre. Alle 2 del 26 marzo le lancette si sposteranno in avanti di un'ora.
Da anni armonizzata a livello europeo, l'ora legale è stata adottata per la prima volta in Italia nel 1916, circoscritta però al solo periodo estivo, da giugno a settembre. Dopo la pausa bellica, fu definitivamente adottata nel 1966, durante gli anni della crisi energetica, anche qui per un periodo limitato, dalla fine di maggio alla fine di settembre. Solo trent'anni dopo, nel 1996, è entrato in vigore il regime definitivo, che stabilisce l'adozione dell'ora legale dall'ultima domenica di marzo all'ultima di ottobre.
Motivo dell'adesione all'ora legale, il risparmio energetico: è accertato che, portando avanti di sessanta minuti la lancetta dell'orologio, i cosiddetti Paesi ricchi riescono a risparmiare energia. Ma l'ora legale riscuote successo anche nelle nazioni che non registrano grossi consumi di energia e che, in termini di risparmio, ottengono quindi meno vantaggi. Non solo. L'adozione dell'ora convenzionale riveste importanza, ad esempio, anche per rendere omogenei gli orari dei vettori aerei.
L'unica differenza può riguardare le aree dei due emisferi: quando in Europa (Russia compresa) l'ultima settimana di marzo segna l'inizio del regime di ora legale, nell'emisfero australe se ne celebra la fine. Ma è anche possibile che nello stesso Paese ci siano date diverse, come nel caso dell'Australia.
Una curiosità. Il Giappone è l'unico stato tra quelli più industrializzati che non aderisce all'ora legale: ad avere la meglio, nella storia della nazione nipponica, furono gli agricoltori, che alla fine della seconda guerra mondiale lottarono a lungo per eliminare l'ora convenzionale, introdotta dalle forze armate americane occupanti
http://www.repubblica.it
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