sabato, aprile 20, 2013

VEDO PROCCHIO E POI CAMPO







Si parte all’alba: 85 alunni, 7 professoresse, 1 Pesce e 2 autisti, giovani e simpatici!

Veloci come razzi, seguendo il ritmo del cd preferito di Niccolò, l’autista nostalgico dei Cugini di Campagna, siamo riusciti a prendere il traghetto molto prima del previsto e alle 14 stavamo già cercando una gelateria a Portoferraio … dovevamo tirare fino alle 15,30, ora dell’incontro con la guida. Un assaggio delle famosissime “chiacchiere” dell’Elba, poi visita al paesino di Portoferraio, all’esterno della dimora di Napoleone e al Museo Napoleonico più panoramico.

Sempre un po’ perplessi quando ci dicono che Napoleone era qui in esilio, in “carcere” sorvegliato, con pochi arredi e un tenore di vita spartano … in tanti vorrebbero avere il mare intorno e i colori dell’isola come pareti di casa, però forse il trattamento riservato agli imperatori è questo. Per chi lo desidera c’è anche un carcere vero con vista mare nella fortezza spagnola di san Giacomo … chissà mai!!!

Alle 19 circa si raggiunge l’albergo e ci chiediamo se abbiamo sbagliato indirizzo: luogo isolato e ameno in mezzo alla pineta, piscina olimpionica e costruzione moderna, arredi in tinta, meglio di quelli di Napoleone … ma ecco il piano camere … distribuite in largo e in lungo per una vasta area assolutamente non sorvegliabile … lavoro difficile per la notte!! … ma per fortuna entrano sempre in azione le telecamere nascoste e i cani che sguinzagliano di notte i proprietari e l’acido della piscina che riempie di pustole la pelle di chi ci finisce dentro anche per sbaglio!

L’incubo notturno si è dissolto il mattino dopo con le prime luci dell’alba … ah, e una … ancora due notti e poi li riportiamo in classe dove peraltro è magnifico e molto più facile tenerli sotto controllo.




SECONDO GIORNO



Oggi visita al Museo Minerario di Rio Marina ( solo 30 minuti) …” ma quando si va in spiaggia?”


Poi, come i sette nani “Partiam partiam andiamo a lavorar” con martelli e sacchettini per la raccolta dei minerali di ferro … Nella miniera a cielo aperto, se cerchiamo bene, c’è anche del quarzo, però bisogna spezzare i blocchi rocciosi per scoprire i riflessi argentei e dorati, che visti al microscopio portano veramente nelle viscere di un mondo sotterraneo, ma luminoso!

Con il nostro carico di pirite e di ematite torniamo al paese, belli sporchi e sudati, si mangia ai giardini e poi si va in spiaggia vicino a Porto Azzurro anche se la spiaggia è quella di Barbarossa.

Qualcuno fa il bagno vestito perché ha dimenticato il costume, qualcuno persino con gli occhiali, per fortuna lasciano gli zainetti sulla spiaggia!

Alla fine della breve camminata costiera, incominciamo a preoccuparci per il percorso di domani!

Le guide sembrano toste, hanno racchette e divisa da trekking

ma non vorranno mica portarci in sentieri impervi di montagna???

Le prof ricordano che c’era una postilla nel programma di base “in alternativa percorso più breve sulla costa” … Sì ma quello è asfalto non sentiero … dolce musica per le nostre orecchie: allora forse si può fare anche in pullman

Sì ma non si è mai visto UN TREKKING IN PULLMAN!

Si portano sul tavolo della trattativa anche le operazioni dell’infanzia, il menisco lesionato, il crociato in croce, l’asma e le scarpe da tennis … le guide alla fine cedono

faremo UNA PASSEGGIATA da pensionati intorno ad un promontorio …FACILE FACILE!!



TERZO GIORNO




Aiuto: le guide hanno ancora gli zaini, le racchette e gli scarponi da trekking: avranno modificato il programma tornando a quello originario?


Già ridono sotto i baffi appena ci vedono, tergiversano ancora un po’ per vedere se nella notte qualcuno si era procurato qualche protesi … vista la qualità del gruppo si fanno sentieri accessibili a tutti, anche ai pullman, così l’ansia scende

Si parte con il packet lunch … ancora le rosette con tacchino e formaggio, lo stesso tacchino che ieri aveva rifiutato anche il “gattuccio” che si stava per girare a pancia all’aria!!!

Le guide fanno battute del tipo …”guardate, ragazzi, è così calmo oggi che se c’è un’acciuga in mare si vede!”, “avete dormito stanotte, almeno quella mezz’oretta?” , peccato che loro non capiscano questo umorismo, non è alla loro portata, non si accorgono nemmeno che qualcuno sta parlando al microfono: dormono o hanno l’auricolare nelle orecchie!
Antonello fa la guida turistica, ma ha anche una pagina facebook ( IL GABBIANO DEL FARO) che tutti dovremmo segnare con un MI PIACE,continua a ripeterlo, ma non so chi ha sentito ... l'ho fatto io, almeno!

Si arriva al parcheggio di Secchetto e la prof Cerri, per risultare ancora più convincente, si stacca le suole delle scarpe da tennis così ha la scusa che ora sono troppo lisce!!! … ma aspetta a dirlo quando il pullman è già ripartito e non può andare a prendere quelle da trekking!

Incominciano a farci vedere gli arbusti con la sputacchina, le ginestre, il mirto e le tamerici di dannunziana memoria, le myricae del Pascoli e sembra di essere in classe a fare botanica o addirittura letteratura!

Ma ecco un breve sentiero scosceso, che sarà più tardi riferito in ogni racconto, unico momento di suspense di tutta la giornata di trekking … e poi in spiaggia, pancia al sole e quelli che avevano problemi alle ginocchia fanno una partitona di beach volley per sgranchirsele un po’.

“Cavoli che spiaggia!” No questa è Fetovaia, …Cavoli è la prossima!

QUARTO GIORNO



Sveglia alle 5,30 … tutti puntualissimi, anche se con la testa sul tavolo della colazione!


Si parte per Pisa

Oggi il cd di Niccolò è ancora più nostalgico, si sentono dei pezzi che nemmeno le prof più vecchie conoscono, ma aiutano a dormire!

Si giunge a Pisa, appena in tempo: la Piazza dei Miracoli è di un bianco splendente, il contrasto con il prato verde è accentuato da questo sole ancora così luminoso … e la guida ci accompagna in una visita dell’interno del Duomo.

Spiega con garbo e fa domande, per saggiare la preparazione, ma soprattutto l’attenzione; infatti qualcuno ha l’occhio aperto, ma fisso! Questa notte non hanno dormito nemmeno “quella mezz’oretta” e si vede!

Alle domande “Perché le sculture e i quadri nelle chiese erano sempre riferiti alle sacre scritture?”

“Qual era il problema di quel tempo per la conoscenza della vita di Cristo?”

Nessuno risponde, finalmente uno alza la mano: “Non conoscevano la storia perché non c’era ancora INTERNET!”

Gli insegnanti fanno finta di appartenere ad un altro gruppo!

Quando la guida fa osservare il lampadario di Galileo, qualcuno nota un pipistrello che vola sotto il soffitto a cassettoni: se prima avevamo una mezza intenzione di portarli in Battistero e al Campo Santo, a quel punto decidiamo di andare verso le bancarelle e poi raggiungere il parcheggio autolinee!

Bella gita, però!